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Cordoma del sacro, lo studio italiano che cambia la cura: adroterapia efficace quanto la chirurgia

Cordoma del sacro, lo studio italiano che cambia la cura: adroterapia efficace quanto la chirurgia
Photo by herbert11timtim – Pixabay
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Una nuova ricerca dimostra che la radioterapia con ioni carbonio può offrire gli stessi risultati della chirurgia, ma con minori effetti collaterali.

Cordoma del sacro, lo studio italiano che cambia la cura: adroterapia efficace quanto la chirurgia
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Il cordoma è un tumore raro, con circa 60 nuovi casi ogni anno in Italia. Colpisce principalmente persone oltre i 60 anni, ma può insorgere anche in bambini e giovani adulti. La sua caratteristica più insidiosa? La localizzazione. Compare spesso alla base del cranio o nel tratto sacrale, due punti estremi della colonna vertebrale ricchi di strutture nervose vitali. In queste sedi, qualsiasi intervento può risultare estremamente complesso: i rischi spaziano dalla compromissione delle funzioni motorie al danneggiamento di nervi cruciali per il controllo degli sfinteri o della sfera sessuale. In questo contesto, un nuovo studio italiano ha cambiato le carte in tavola, dimostrando l’efficacia di un’alternativa alla chirurgia: l’adroterapia.

Chirurgia o adroterapia? Lo studio SACRO apre una nuova via

Ogni anno, decine di pazienti ricevono una diagnosi di cordoma a livello sacro-coccigeo. «Il sacro è la base della colonna vertebrale e ospita radici nervose fondamentali per funzioni come il cammino, la continenza e la sessualità», spiega Alessandro Gronchi, direttore della Chirurgia dei Sarcomi all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Quando il tumore è localizzato, è possibile intervenire chirurgicamente senza intaccare le strutture nervose. Tuttavia, in caso di lesioni estese, l’intervento può lasciare segni pesanti sulla qualità di vita. Lo studio SACRO ha evidenziato un fatto decisivo: la rimozione chirurgica non è più l’unica strada. L’adroterapia con ioni carbonio ha mostrato la stessa efficacia, offrendo però un vantaggio chiave: «Il trattamento consente di evitare gravi effetti collaterali», sottolinea Gronchi.

Cordoma del sacro, lo studio italiano che cambia la cura: adroterapia efficace quanto la chirurgia
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I dati dello studio: sopravvivenza uguale, qualità della vita migliore

Lo studio SACRO (acronimo di SAcral Chordoma: a Randomized & Observational study) ha coinvolto 170 pazienti tra il 2017 e il 2024. Di questi, 67 sono stati trattati con adroterapia e 61 con chirurgia. A tre anni dal trattamento, entrambi i gruppi hanno registrato una sopravvivenza globale del 90% e un controllo locale della malattia nel 70% dei casi. Ma le differenze emergono nei dettagli: «L’adroterapia, a differenza dell’intervento chirurgico, consente di preservare molte delle funzioni compromesse dalla rimozione del tumore», spiega Maria Rosaria Fiore, radioterapista del CNAO e principale responsabile della parte radioterapica dello studio. Il trial, di respiro internazionale, è stato coordinato dall’INT di Milano, promosso dall’Italian Sarcoma Group e ha coinvolto 34 centri nel mondo. Il CNAO di Pavia ha avuto un ruolo cruciale, trattando tutti i pazienti assegnati all’adroterapia con ioni carbonio.

Diagnosi precoce e adroterapia: il futuro del trattamento passa da qui

Il cordoma non cresce velocemente, ma tende a essere scoperto tardi, proprio perché inizialmente non dà segnali chiari. Dolori alla zona lombare, difficoltà a stare seduti o fastidi simili alla sciatalgia possono essere i primi sintomi. «Purtroppo, quando il tumore si manifesta con una tumefazione o disturbi neurologici, è già in fase avanzata», avverte Silvia Stacchiotti, oncologa all’INT e presidente dell’Italian Sarcoma Group. In questi casi, una diagnosi tempestiva è fondamentale per scegliere il trattamento più conservativo possibile. Ed è qui che l’adroterapia si dimostra una risorsa preziosa. Questa tecnica avanzata, rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale per alcune neoplasie specifiche, consente di colpire con estrema precisione il tumore, risparmiando i tessuti sani. «Dal 2013 abbiamo trattato oltre 200 pazienti con cordoma del sacro con adroterapia a ioni carbonio», racconta Gianluca Vago, presidente del CNAO. «Questa tecnologia consente di rilasciare l’energia solo dove serve, con una potenza tre volte superiore ai raggi X. Lo studio SACRO conferma il nostro ruolo nella ricerca internazionale e nella cura dei tumori rari».