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Rischio microbiologico: richiamato un lotto di salame della Società Agricola Ortenzi Carlo

Rischio microbiologico: richiamato un lotto di salame della Società Agricola Ortenzi Carlo
Photo by Couleur – Pixabay
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Il Ministero della Salute segnala un ritiro precauzionale: il prodotto non va consumato.

Rischio microbiologico: richiamato un lotto di salame della Società Agricola Ortenzi Carlo
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Nel pomeriggio di lunedì 24 novembre, il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di richiamo relativo a un lotto di salame prodotto dalla Società Agricola Ortenzi Carlo. La causa indicata è un generico “rischio microbiologico”, senza ulteriori dettagli. Il provvedimento ha carattere precauzionale e coinvolge esclusivamente il lotto contrassegnato dal codice 08/09/25. Nonostante la gravità potenziale del rischio, l’avviso presenta alcune lacune: mancano infatti informazioni essenziali come la data di scadenza, il formato di vendita, il peso dell’alimento e perfino le immagini del prodotto.

Lo stabilimento si trova nelle Marche

Il salame oggetto del richiamo è stato realizzato dalla Società Agricola Ortenzi Carlo, con sede produttiva situata in Contrada Colle 18, a Monte San Pietrangeli, in provincia di Fermo, nelle Marche. La comunicazione ufficiale è stata stilata anche a mano, elemento che ha sollevato ulteriori dubbi sulla chiarezza e completezza delle informazioni fornite.

Rischio microbiologico: richiamato un lotto di salame della Società Agricola Ortenzi Carlo
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Raccomandazione ai consumatori: non consumare il prodotto

In attesa di ulteriori analisi, l’azienda invita i consumatori alla massima prudenza. Chi fosse in possesso del prodotto appartenente al lotto indicato è invitato a non consumarlo. È possibile restituirlo direttamente al punto vendita presso il quale è stato acquistato, anche in assenza dello scontrino fiscale. Una misura di cautela che mira a proteggere la salute pubblica, in linea con le direttive previste in caso di sospetto contaminazione.

Un 2025 già ricco di segnalazioni

Il richiamo si inserisce in un contesto più ampio: dal 1° gennaio 2025, Il Fatto Alimentare ha registrato 246 richiami ufficiali, per un totale di 550 prodotti coinvolti, distribuiti tra marchi e aziende differenti. Un dato che conferma l’importanza di monitorare costantemente le filiere alimentari, anche attraverso strumenti digitali e canali istituzionali.