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Retina a rischio? Sono le donne a preoccuparsi

Retina a rischio? Sono le donne a preoccuparsi
Photo by Amanda Dalbjörn – Unsplash
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Le donne, rispetto agli uomini, manifestano una maggiore predisposizione a sviluppare numerose patologie oculari. Degenerazione maculare, retinopatia diabetica e cataratta sono solo alcuni esempi, mentre il distacco di retina si presenta più frequentemente nei pazienti maschili. Queste differenze sono supportate da dati allarmanti.

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Il Rischio Differenziale Tra Uomini e Donne

Una recente analisi del database IRIS su individui di età compresa tra i 50 e i 99 anni mette in evidenza quanto segue:

  • Le donne hanno un rischio del 30% superiore per quanto riguarda la perdita visiva lieve o moderata rispetto agli uomini.
  • Nei casi di perdita visiva grave, il rischio è del 35% più elevato.
  • La probabilità di cecità è addirittura più comune nel sesso femminile, con un incremento del 54%.

Stanislao Rizzo, presidente di FLORetina ICOOR e direttore dell’Oculistica al Policlinico Gemelli, conferma che le donne, indipendentemente dalla severità del deficit visivo, eccettuato il distacco di retina, mostrano una maggiore vulnerabilità alla perdita della vista.

Motivi Dietro l’Aumentato Rischio Post Menopausa

Daniela Bacherini dell’Università di Firenze spiega che il rischio di sviluppare malattie retiniche aumenta significativamente nelle donne dopo la menopausa. I numeri parlano chiaro:

  • Un aumento del 32% per degenerazione maculare e fori maculari.
  • Un incremento dell’8% nel rischio di retinopatia diabetica.
  • Un 10% in più nelle occlusioni vascolari retiniche.

Questo aumento del rischio è in parte dovuto alla riduzione degli estrogeni, ormoni protettivi che aiutano a combattere lo stress ossidativo della retina.

Anatomie e Differenze di Genere

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La struttura retinica varia anche tra i sessi. Attraverso sofisticate tecniche di machine learning, si è scoperto che:

  • Gli strati interni della retina degli uomini sono mediamente più spessi rispetto a quelli delle donne.
  • Negli strati esterni, le differenze sono meno pronunciate.

Queste differenze strutturali sono tanto evidenti che gli algoritmi sono stati capaci di determinare il genere dei partecipanti solo analizzando lo spessore della retina. Un altro aspetto che segna una disuguaglianza tra i sessi risiede nella risposta immunitaria e nelle variazioni proteiche. Le proteine, fondamentali per processi come l’attivazione e la sopravvivenza cellulare, mostrano differenze sostanziali nei generi, come sottolineato da uno studio pubblicato su Biology of Sex Differences.

Necessità di un Approccio Medicale di Genere

Nonostante queste chiare indicazioni, la pratica clinica oftalmologica spesso ignora le differenze di genere, contrariamente a quanto avviene in altre specialità, come la cardiologia. Ignorare queste differenze può causare diagnosi tardive, terapie inefficaci e una minore aderenza alle cure. “È cruciale sviluppare protocolli clinici che riflettano queste differenze di genere”, afferma Rizzo. “Solo con cure che riconoscono le diversità biomediche tra uomini e donne, possiamo aspirare a trattamenti più efficaci e personalizzati”.

In sintesi, la crescente mole di ricerca sta confermando che le donne non sono solo ‘pazienti più longeve’, ma individui con esigenze cliniche uniche che devono essere riconosciute e affrontate per una medicina oculare più precisa e personalizzata.