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Parkinson, l’AI aiuta la ricerca: è il linguaggio il punto chiave

Parkinson, l’AI aiuta la ricerca: è il linguaggio il punto chiave
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Parkinson, l’AI aiuta la ricerca: è il linguaggio il punto chiave
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Una nuova frontiera nella diagnosi della malattia di Parkinson si apre dall’Italia grazie a una ricerca pionieristica che combina Intelligenza Artificiale (AI) e analisi del linguaggio naturale. Questo studio, condotto dall’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia e dall’IRCCS Maugeri di Bari, è stato pubblicato sulla rinomata rivista npj Parkinson’s Disease del gruppo Nature.

Il Linguaggio come Segnale Precoce della Malattia

Il principio fondamentale dello studio è semplice ma rivoluzionario: il linguaggio umano è un riflesso dei nostri processi cognitivi. Sfruttando questa idea, i ricercatori hanno dimostrato che l’analisi automatizzata del linguaggio attraverso algoritmi di AI può rilevare segnali precoci di Parkinson, ancor prima che appaiano sintomi motori evidenti. Nel progetto sono stati coinvolti 40 pazienti a cui è stato chiesto di eseguire attività linguistiche come descrivere immagini o parlare liberamente. Le registrazioni audio sono poi state analizzate da strumenti di Intelligenza Artificiale capaci di identificare variazioni linguistiche collegate alla malattia.

Risultati Promettenti nella Diagnosi Precoce

Parkinson, l’AI aiuta la ricerca: è il linguaggio il punto chiave
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I dati ottenuti sono eloquenti:

  1. Un’accuratezza del 77% nell’identificazione dei pazienti affetti da Parkinson rispetto ai soggetti sani.
  2. Fino all’85% di precisione nella classificazione dei sottogruppi cognitivi.
  3. Una capacità del 75% di distinguere tra i due principali fenotipi cognitivi della malattia, cioè con e senza lieve compromissione cognitiva.

Tra i segnali più significativi individuati ci sono una diminuzione nell’uso di verbi d’azione, un’aumentata frequenza di riformulazioni e una riduzione nella produzione di parole “aperte” come nomi e verbi. Questi indicatori rivelano difficoltà nell’accesso lessicale, uno dei primi sintomi cognitivi del Parkinson.

Collaborazione Internazionale e Tecnologie Future

Questo progetto è frutto di una sinergia tra il centro di ricerca Ailice Labs dello IUSS di Pavia, il Laboratorio di Neuropsicologia dell’IRCCS Maugeri Bari, e partner internazionali come il Global Brain Health Institute e l’Universidad de San Andrés in Argentina. Inoltre, ha visto la partecipazione della società DeepTrace Technologies, uno spin-off accademico specializzato in AI applicata alla medicina. Simona Aresta, principale autrice dello studio, sottolinea: “Abbiamo dimostrato la fattibilità tecnica dell’analisi del parlato in italiano. È un passo fondamentale verso la creazione di strumenti clinici digitali, scalabili e utilizzabili anche a distanza.”

Verso Nuovi Orizzonti nella Medicina Neurologica

Christian Salvatore, professore presso lo IUSS e direttore di Ailice Labs, afferma: “Questo è un esempio concreto di tecnologia traslazionale, sviluppata in un contesto accademico ma pronta per la pratica clinica.” La piattaforma creata è modulare e personalizzabile, con potenziali applicazioni anche per altre malattie neurologiche. Attualmente, il team di ricerca sta espandendo il campione clinico per consolidare i risultati ottenuti e sta sviluppando strumenti diagnostici “explainable” e multilingua, adatti a contesti clinici globali per una trasparenza massima nell’interpretazione dei dati.

Una Nuova Era per Diagnosi e Monitoraggio

Questa innovazione non solo promette di rivoluzionare la diagnosi precoce del Parkinson, ma offre anche un mezzo per monitorare costantemente l’avanzamento della malattia e la risposta ai trattamenti. L’Intelligenza Artificiale non sostituisce gli specialisti ma si pone come un partner affidabile nella lotta contro le malattie neurodegenerative.