Home » News » Malattie e cibo non pulito, cosa c’è di vero

Malattie e cibo non pulito, cosa c’è di vero

Malattie e cibo non pulito, cosa c’è di vero
Photo by poopoorama – Openverse
Lettura: 3 minuti
Malattie e cibo non pulito, cosa c’è di vero
Photo by Alexandr Podvalny – Unsplash

In un mondo in cui la sicurezza alimentare è diventata una questione di primaria importanza, vediamo come le normative e le ricerche continuano a evolversi per garantire il benessere delle persone. Dalla storia del Codex Alimentarius alle ultime indagini su potenziali contaminazioni, scopriamo i progressi fatti e le sfide ancora aperte.

Nel corso degli anni, la protezione dei consumatori attraverso standard alimentari sicuri è diventata un pilastro fondamentale della salute pubblica. Con l’incessante ricerca scientifica e l’evoluzione delle linee guida, oggi si punta a prevenire le malattie e a preservare la vita. Questo viaggio iniziato nel 1963 con il Codex Alimentarius è solo il primo passo di un cammino ancora lungo da percorrere.

Le Radici della Sicurezza Alimentare

Nell’aprile del 1963, venne istituito il Codex Alimentarius, un insieme di norme internazionali destinato a tutelare la salute dei consumatori. Tuttavia, è solo nel 1996, durante un’importante conferenza della FAO, che il termine “sicurezza alimentare” trova un uso diffuso. Fu allora che emerse, con forza, il problema della distribuzione equa delle risorse alimentari e della sicurezza intrinseca dei cibi.

Oggi, questo tema è più rilevante che mai. Ogni giorno, circa 1,6 milioni di persone nel mondo si ammalano a causa di cibi contaminati, portando a oltre 200 malattie diverse. Queste condizioni non solo mettono sotto pressione i sistemi sanitari, ma hanno anche un impatto economico devastante, le cui conseguenze si estendono al turismo e al commercio internazionale, peggiorando il carico globale di malattie e mortalità.

Le Cause di Contaminazione e il Ruolo della Scienza

Malattie e cibo non pulito, cosa c’è di vero
Photo by WikiImages – Pixabay

Le malattie trasmesse dagli alimenti trovano spesso origine in contaminazioni che avvengono durante la produzione, distribuzione e consumo finale. Per mitigare questo rischio, è stato sviluppato il sistema HACCP (Analisi dei Pericoli e Punti Critici di Controllo), un metodo pionieristico nato negli anni ’60 per proteggere il cibo degli astronauti della NASA.

Nonostante ciò, i rischi persistono a causa delle contaminazioni ambientali, come l’inquinamento di acqua, aria e suolo. La scienza emerge come l’arma più efficace nella lotta alla contaminazione alimentare. Come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, una comprensione più approfondita del cibo insicuro è essenziale per prevenire malattie e ridurre i costi sanitari.

Ricerche e Pratiche per una Dieta Sicura

In occasione della Giornata della Sicurezza Alimentare, l’Istituto Superiore di Sanità ha messo in luce due ricerche chiave: una sull’importanza del lavaggio delle insalate e l’altra sulle pratiche igieniche. È fortemente consigliato risciacquare le insalate preconfezionate sotto abbondante acqua corrente per evitare contaminazioni, in particolare da Toxoplasma, un rischio per le donne incinte.

Uno studio finanziato dall’UE ha esaminato circa 3300 campioni di insalata confezionata in 10 paesi europei, rivelando una contaminazione nel 4,1% dei casi. Mentre il Regno Unito ha registrato un tasso di positività del 16%, l’Italia si è attestata sotto l’1,9%, un dato rassicurante, inferiore solo a quello della Norvegia.

Per aumentare la sicurezza, è consigliabile un lavaggio finale delle insalate con acqua e aceto, noto battericida naturale, che può prevenire le malattie gastriche e neurologiche, particolarmente diffuse nei paesi a basso e medio reddito.