Con la crescente domanda di moda sostenibile, i capi di seconda mano stanno conquistando il mercato globale, promettendo notevoli benefici ecologici. Tuttavia, è cruciale considerare anche gli aspetti igienici prima di buttarsi in un acquisto.

La crescente popolarità dell’abbigliamento di seconda mano non è una semplice tendenza passeggera: è un fenomeno che sta trasformando l’industria della moda. Secondo le previsioni, questo settore potrebbe superare il fast fashion entro il 2030. Piattaforme come Vinted, che vantano oltre 80 milioni di utenti, testimoniano il successo di questo movimento. L’attrattiva è chiara: non solo si guadagna spazio nell’armadio vendendo vecchi abiti, ma si contribuisce anche alla riduzione degli sprechi, abbracciando l’economia circolare. Per molti, acquistare usato è un modo eco-compatibile e conveniente per rinnovare il guardaroba.
Il Lato Oscuro dei Capi di Seconda Mano
Nonostante i vantaggi economici e ambientali, l’acquisto di vestiti di seconda mano può celare insidie igieniche. Indumenti precedentemente indossati possono trasportare patogeni, come sottolinea la microbiologa Primrose Freestone dell’Università di Leicester: “La pelle è naturalmente rivestita da un microbioma che, pur essendo innocuo per il portatore originale, può provocare malattie in altri”. Pertanto, è fondamentale lavare accuratamente qualsiasi capo di seconda mano prima di usarlo, per garantirne la sicurezza.
Rischi di Infezione: Cosa Dovresti Sapere

I capi di seconda mano possono ospitare una varietà di microrganismi patogeni, tra cui lo Staphylococcus aureus, la Salmonella, l’Escherichia coli, norovirus, rotavirus e funghi come la Candida. In ricerche condotte su abiti usati provenienti da mercati in Pakistan, sono stati riscontrati Staphylococcus aureus e Bacillus subtilis, in particolare nei capi destinati ai bambini. Questi batteri possono essere causa di infezioni cutanee o sistemiche, mostrando che la consapevolezza è essenziale nell’acquisto di abbigliamento di seconda mano.
Suggerimenti per una Corretta Igienizzazione

Sebbene non esista uno studio che quantifichi precisamente il rischio di infezioni legate ai vestiti di seconda mano, le persone con un sistema immunitario compromesso devono prestare particolare attenzione. Freestone raccomanda di lavare i nuovi acquisti con un detergente a 60°C per eliminare i patogeni. Poiché l’acqua fredda risulta meno efficace, un’alternativa è l’uso di disinfettanti specifici per bucato. Lavare i capi separatamente dal resto del bucato e utilizzare un’asciugatrice può ulteriore contribuire a inibire ulteriormente la presenza di batteri e virus.
Nonostante alcuni venditori affermino di lavare i capi prima della vendita, è prudente non sottovalutare i rischi. Lavare sempre i vestiti di seconda mano prima di indossarli è una prassi che protegge la tua salute.