Nonostante le linee guida internazionali scoraggino l’uso eccessivo delle radiografie, l’artrosi del ginocchio continua a essere spesso diagnosticata tramite imaging, con costi elevati e un impatto psicologico significativo sui pazienti, che potrebbero invece beneficiare di un approccio clinico e conservativo.

L’artrosi del ginocchio si presenta come una delle malattie articolari più comuni, nonostante la continua dipendenza da metodi diagnostici controversi. Sebbene le linee guida internazionali scoraggino l’uso frequente di radiografie, una considerevole quota di pazienti in Australia è ancora sottoposta a questi test costosi, con un esborso economico superiore ai 100 milioni di dollari annuali. Questa abitudine diagnostica influisce significativamente sulla percezione della malattia stessa.
L’influenza delle radiografie sullo stato mentale dei pazienti
Uno studio che ha coinvolto 617 individui ha rivelato che l’uso delle radiografie incide sensibilmente sulla mentalità dei pazienti. Coloro che hanno visto le proprie immagini avevano una predisposizione maggiore a ritenere necessario un intervento chirurgico rispetto a chi riceveva solo una valutazione clinica. Le radiografie, se da un lato aumentano la soddisfazione legata alla diagnosi grazie alla visualizzazione diretta del danno, dall’altro accrescono anche le preoccupazioni relative alla progressione della malattia e alla paura del movimento.
Diagnosi clinica: un approccio più accurato

L’artrosi del ginocchio è solitamente associata a invecchiamento, sovrappeso e traumi pregressi. Tuttavia, essa è ben più che una semplice usura: coinvolge una complessa interazione di ossa, cartilagini, muscoli e legamenti. Studi dimostrano che non vi è una correlazione diretta tra l’entità delle alterazioni riscontrate nelle radiografie e l’intensità dei sintomi. Alcuni pazienti con danni minimi riportano dolore intenso, mentre altri con lesioni significative mostrano pochi sintomi.
Strategie conservative: valide alternative alla chirurgia
Tra il 2021 e il 2022, oltre 53.000 australiani hanno optato per una sostituzione del ginocchio, con un costo totale di 3,7 miliardi di dollari. Tuttavia, la chirurgia dovrebbe essere considerata un’extrema ratio, riservata ai casi particolarmente gravi o resistenti a trattamenti conservativi. Soluzioni non invasive possono includere l’educazione dei pazienti, l’esercizio fisico mirato, la gestione del peso e l’impiego di farmaci antidolorifici. Queste strategie comportano meno rischi rispetto alla chirurgia, che può portare a complicazioni quali infezioni o trombosi.
Seguire le linee guida cliniche, focalizzandosi sull’età sopra i 45 anni e sui sintomi caratteristici come dolore durante attività fisica e rigidità mattutina ridotta, può ridurre l’ansia dei pazienti e il ricorso a interventi chirurgici non necessari. È fondamentale per chi soffre di artrosi del ginocchio essere consapevole delle opzioni di trattamento non invasive, che possono efficacemente alleviare il dolore e mantenere la mobilità evitando interventi chirurgici immediati.

