Gli scienziati dell’UCLA Health hanno condotto uno studio rivelatore, scoprendo quattro distinti percorsi che portano allo sviluppo della malattia di Alzheimer. Questa ricerca rivoluzionaria, pubblicata su eBioMedicine, offre una visione del tutto nuova su come la malattia emerga nel tempo.

Attraverso un’analisi approfondita delle cartelle cliniche elettroniche, i ricercatori dell’Università della California hanno esplorato i dati di quasi 25.000 pazienti, convalidando le loro scoperte tramite il programma All of Us Research. Questa ricerca d’avanguardia si distingue per il suo approccio nel mappare modelli diagnostici anziché concentrarsi su fattori di rischio isolati, segnando un passo significativo nella comprensione del morbo di Alzheimer.
I percorsi della malattia
Uno dei percorsi più significativi identificati riguarda la salute mentale. Condizioni psichiatriche, come l’ansia e la depressione, possono aprire la strada a un influsso negativo sulle funzioni cognitive, eventuali precursori della malattia di Alzheimer. L’accento su queste condizioni segnala l’importanza di trattamenti precoci e preventivi nella gestione dei disturbi mentali.
L’encefalopatia e le sue implicazioni

Il secondo percorso si concentra sul tema delle disfunzioni cerebrali progressive. Questo cluster evidenzia condizioni neurologiche che peggiorano gradualmente, costituendo un fattore di rischio primario per l’Alzheimer. Comprendere l’encefalopatia in termini di progressione temporale potrebbe aprire nuove frontiere nei trattamenti preventivi della malattia.
Deterioramento cognitivo e rischi vascolari
Dalla progressione del declino cognitivo lieve alle condizioni cardiovascolari, i restanti due percorsi evidenziati dalla ricerca dell’UCLA incidono fortemente sul rischio di demenza. I pazienti con deterioramento cognitivo lieve, spesso ignorato, vedono in realtà le loro condizioni trasformarsi in problemi più gravi, mentre le malattie vascolari contribuiscono direttamente all’aggravarsi del rischio di Alzheimer. Ogni percorso sottolinea la necessità di un intervento precoce e mirato, personalizzato alle esigenze singolari di diversi gruppi demografici.
Un nuovo approccio alla diagnosi e prevenzione
Circa il 26% delle traiettorie individuate nello studio ha mostrato una sequenza diagnostica coerente, manifestando come l’ipertensione possa precedere la depressione, aumentando il rischio di Alzheimer. Queste connessioni sequenziali tra le diverse malattie possono rivoluzionare le strategie diagnostiche, come spiegato dal dottor Timothy Chang, uno degli autori principali. L’identificazione di modelli sequenziali offre l’opportunità di migliorare enormemente le pratiche mediche nella gestione dell’Alzheimer, puntando su cura e prevenzione mirate.
