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Tumori testa-collo: se un sintomo dura 3 settimane, non ignorarlo

Tumori testa-collo: se un sintomo dura 3 settimane, non ignorarlo
Photo by efes – Pixabay
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Dolori persistenti alla gola, raucedine o gonfiori sospetti? Segui la regola dell’1×3: riconoscere i segnali può fare la differenza tra la vita e la morte.

Tumori testa-collo: se un sintomo dura 3 settimane, non ignorarlo
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Un sintomo che non passa da settimane potrebbe non essere solo un fastidio passeggero. Dolore alla lingua, ulcere che non guariscono, macchie bianche o rosse in bocca, raucedine, mal di gola, difficoltà a deglutire, gonfiore al collo o perdite di sangue da una narice: se uno di questi segnali persiste per più di tre settimane, è il momento di agire.

A lanciare l’allarme è l’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica ETS, promotrice della campagna “Make Sense”, che punta i riflettori su un tipo di tumore ancora troppo sottovalutato, ma che rappresenta il settimo più frequente in Europa.

Diagnosi precoce: la regola dell’1×3

1 sintomo per 3 settimane, 3 settimane per 1 vita”: è lo slogan della campagna che, dal 15 al 20 settembre, offrirà visite gratuite in oltre 140 centri distribuiti in tutta Italia (e uno in Albania). L’obiettivo? Intercettare precocemente i tumori del distretto testa-collo, che colpiscono bocca, faringe, laringe, naso e seni paranasali, escludendo cervello, orecchie, occhi ed esofago.

La diagnosi di queste neoplasie è spesso complicata proprio perché i sintomi iniziali sono comuni e facilmente confusi con disturbi di stagione. Ma un controllo tempestivo può cambiare tutto: la sopravvivenza supera l’80-90% se il tumore viene scoperto in fase iniziale e non ha ancora coinvolto i linfonodi.

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Photo by Peggy_Marco – Pixabay

Tumori subdoli, segnali comuni

Il rischio maggiore? Sottovalutare ciò che sembra banale. I tumori testa-collo si presentano con sintomi che ricordano malattie da raffreddamento o irritazioni: per questo spesso si rimanda la visita, perdendo tempo prezioso. È qui che la regola dell’1×3 può diventare un’alleata: basta un solo segnale persistente per tre settimane per giustificare un consulto medico.

Un semplice controllo può evitare conseguenze gravi. La diagnosi precoce permette terapie meno invasive e con migliori risultati, riducendo l’impatto sulla qualità della vita dei pazienti.

I numeri in Italia e i fattori di rischio

Nel 2022, in Italia, sono stati stimati circa 9.750 nuovi casi di tumori del distretto testa-collo, con una netta prevalenza maschile: 7.050 uomini contro 2.700 donne. Attualmente, le persone con una diagnosi attiva sono oltre 57.000 (esclusi i casi di tumore della laringe), suddivisi tra 36.100 uomini e 21.800 donne.

Le principali cause? In primis tabacco e alcol, che insieme sarebbero responsabili del 75% dei casi. Ma incidono anche la scarsa igiene orale e una dieta povera di frutta e verdura. La prevenzione passa anche da qui: stili di vita sani, attenzione ai segnali e adesione alle campagne di screening possono davvero fare la differenza.