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Richiamato un lotto di hamburger di Chianina: ecco dove

Richiamato un lotto di hamburger di Chianina: ecco dove
Photo by wilkernet – Pixabay
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Il Ministero della Salute e Il Gigante hanno diffuso un avviso di richiamo per un lotto di hamburger di bovino razza chianina, a causa di un problema di etichettatura che ha reso necessario il ritiro del prodotto dai supermercati.

Richiamato un lotto di hamburger di Chianina: ecco dove
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Un richiamo precauzionale è stato diffuso l’8 ottobre 2025 per un lotto di hamburger di bovino (razza chianina) prodotto dalla Cooperativa Produttori Carne cc.dd. S. Nicolò. L’avviso, pubblicato dal Ministero della Salute in collaborazione con la catena di supermercati Il Gigante, segnala un errore sull’etichetta: la confezione non riporta la data di scadenza. Il prodotto coinvolto è venduto in vaschette da circa 360 grammi, identificato dal numero di lotto 25-2839, con scadenza fissata al 10 ottobre 2025, data però non presente sull’etichetta.

I dettagli del prodotto e dello stabilimento

Gli hamburger richiamati sono stati realizzati nello stabilimento della Cooperativa Agricola S. Nicolò, situato in via dello Scalo 14, a Montecastrilli, in provincia di Terni. Lo stabilimento è identificabile tramite il marchio IT 2376/S UE. La mancanza dell’indicazione della scadenza, sebbene si tratti di un errore formale, ha fatto scattare il ritiro per garantire la sicurezza e la trasparenza nei confronti dei consumatori.

Richiamato un lotto di hamburger di Chianina: ecco dove
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Cosa devono fare i consumatori

Chiunque abbia acquistato il prodotto interessato dal richiamo è invitato a non consumarlo oltre la data del 10 ottobre 2025. Come misura precauzionale, il produttore consiglia di restituire le confezioni al punto vendita dove sono state acquistate, anche nel caso in cui l’aspetto del prodotto sembri conforme. Le catene coinvolte si sono rese disponibili per il ritiro e l’eventuale rimborso, seguendo le consuete procedure previste in questi casi.

Quasi 200 richiami nel 2025

L’allerta rientra in un quadro più ampio di controlli e richiami alimentari. Dal 1° gennaio 2025, Il Fatto Alimentare ha segnalato 196 richiami, che hanno riguardato complessivamente 460 prodotti tra marchi e aziende diverse. Il dato riflette l’attenzione crescente per la tracciabilità e la sicurezza alimentare, due aspetti sempre più centrali nella tutela del consumatore.