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Malattie respiratorie: sempre più malati in Europa

Malattie respiratorie: sempre più malati in Europa
Photo by Robina Weermeijer – Unsplash
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Malattie respiratorie: sempre più malati in Europa
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L’epidemia silenziosa di malattie respiratorie croniche continua a mettere sotto pressione i sistemi sanitari europei. Un allarmante rapporto dell’OMS e della European Respiratory Society svela come il sottodiagnosticamento e la gestione inefficace di malattie come l’asma e la BPCO stiano avendo un impatto devastante.

Le malattie respiratorie, pur essendo tra le cause principali di disabilità e mortalità, ricevono una trascurata attenzione politica. Nel contesto attuale, le limitazioni diagnostiche e la carente formazione degli operatori sanitari contribuiscono a un quadro già compromesso.

Diagnosi inefficace: Un’ombra sulla salute pubblica

Le malattie respiratorie croniche, seppur prevenibili e curabili, sono una minaccia crescente, classificandosi al sesto posto come causa di morte. L’OMS segnala una preoccupante mancanza di strumenti diagnostici efficienti, compresa la spirometria, il che porta a diagnosticare troppo tardi o in modo errato queste patologie. Di conseguenza, le comorbilità complicano ulteriormente il quadro, mascherando la vera incidenza e gravità delle malattie polmonari non gestite.

Il Dr. Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale dell’OMS per l’Europa, sottolinea l’urgenza di integrare la salute respiratoria nelle strategie contro le malattie non trasmissibili. Sottolineando che condizioni come il fumo e l’inquinamento atmosferico alimentano questa crisi, Kluge richiede più ricerca e innovazione nell’ambito della salute polmonare.

Un destino dimenticato: Le diseguaglianze nella cura delle CRD

Malattie respiratorie: sempre più malati in Europa
Photo by National Cancer Institute – Unsplash

Sebbene siano stati raggiunti alcuni progressi nella riduzione della mortalità legata alle malattie croniche respiratorie, il paradosso è che questo ha portato a un calo dei finanziamenti per la ricerca. Attualmente, si stima che 81,7 milioni di persone in Europa convivano con una malattia respiratoria cronica, ma la mancanza di monitoraggio e azione coordinata ha lasciato milioni senza cure adeguate.

Le proiezioni indicano un futuro poco rassicurante per le BPCO, con un incremento globale del 23% entro il 2050, soprattutto tra donne e popolazioni in paesi a basso e medio reddito. Trattamenti efficaci per disturbi come l’asma esistono, eppure continuano ad essere sottoutilizzati, contribuendo a tassi elevati di decessi e ricoveri ospedalieri.

L’influenza di fumo e inquinamento: Un binomio pericoloso

Il fumo di tabacco e l’esposizione a livelli nocivi di inquinamento atmosferico sono due dei principali fattori che esacerbano le malattie respiratorie. Nonostante una leggera diminuzione dei fumatori rispetto alla media globale, il 25,3% degli adulti in Europa continua a fumare. L’aumento dell’uso di sigarette elettroniche tra i giovani solleva nuove preoccupazioni per la salute in futuro.

Più del 90% degli abitanti della regione respira quotidianamente aria con livelli di particolato pericolosi, superando di gran lunga le linee guida di sicurezza dell’OMS. Questi allarmanti dati sottolineano l’urgenza di una risposta coordinata per affrontare con decisione questo crescente problema di salute pubblica.

Verso una nuova priorità per la salute respiratoria

La professoressa Silke Ryan insiste sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche sanitarie, affermando che la salute respiratoria deve diventare una priorità globale. L’inazione non è più un’opzione: le conseguenze economiche e sociali della mancata attenzione alle malattie respiratorie croniche sono evidenti. Con un costo stimato in 21 miliardi di dollari all’anno per la Regione Europea, è essenziale che le autorità sanitarie e i governi intraprendano azioni concrete per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di queste patologie.