Il virologo Matteo Bassetti lancia l’allarme: la nuova ondata influenzale, trainata dai ceppi H3N2 e H1N1, potrebbe colpire un italiano su tre già nelle prossime settimane.

Un significativo aumento dei casi di influenza è previsto in Italia, con la possibilità che il numero di persone colpite quest’anno raggiunga i 20 milioni. Questo è il quadro tracciato dal virologo Matteo Bassetti, il quale sottolinea che l’influenza potrebbe costringere a letto un italiano su tre.
L’allarme della situazione in Giappone
L’incremento dei casi di influenza in Giappone è una ragione di preoccupazione per l’Italia. “Non si tratta di un virus giapponese, è semplicemente l’influenza stagionale,” chiarisce Bassetti. La variante H3N2 insieme all’H1N1, già responsabili dell’ondata in Giappone, potrebbero presto diffondersi anche in Italia. Ma quando ciò avverrà, e quali saranno i sintomi da tenere d’occhio?
Cosa aspettarsi in Italia
In Giappone, un insolito aumento di casi è stato osservato già ad inizio ottobre, concentrandosi soprattutto nelle scuole elementari e medie. Questo ha costretto alla chiusura temporanea di alcuni istituti. L’epidemia potrebbe ripetersi anche sul suolo italiano nelle prossime settimane con l’H3N2 e l’H1N1. Sebbene si tratti di un anticipo rispetto al tipico inizio di stagione influenzale, ciò non ha avuto conseguenze disastrose ma sottolinea la necessità di essere preparati.
Identificazione dei sintomi e importanza della vaccinazione

I sintomi della nuova ondata sono molto simili a quelli delle precedenti influenze: febbre, dolori articolari, mal di testa e un senso di malessere generale. “In alcuni casi gravi, può verificarsi polmonite influenzale, che può richiedere il ricovero ospedaliero,” avverte Bassetti. I vaccini disponibili, che coprono i ceppi H3N2, H1N1 e i virus dell’influenza B, offrono un livello di protezione importante e potrebbero mitigare la portata dell’epidemia se un numero maggiore di persone decidesse di vaccinarsi.
L’evoluzione dei contagi: cosa prevede il futuro?
Negli ultimi due anni, l’Italia ha registrato 15 milioni di casi di influenza due anni fa e 16 milioni lo scorso anno. Quest’anno, il virologo stima un possibile aumento fino a 18-20 milioni di casi. Tuttavia, una maggiore diffusione del vaccino potrebbe aiutare a limitare il numero di infezioni. Al momento, solo un italiano su quattro si vaccina, mentre la metà delle persone a rischio riceve il vaccino. L’obiettivo è aumentare sensibilmente queste cifre nei prossimi anni.
In conclusione, con sintomi influenzali che spesso imitano quelli di altri virus, come il COVID-19, è essenziale mantenere alta la guardia e promuovere la vaccinazione come mezzo efficace per contenere l’epidemia.
