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I tatuaggi aumentano il rischio di cancro? Ecco i dati

I tatuaggi aumentano il rischio di cancro? Ecco i dati
Photo by AnnieSpratt – Pixabay
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Una ricerca internazionale ha analizzato 6.000 gemelli per indagare il possibile impatto dei tatuaggi sulla salute.

I tatuaggi aumentano il rischio di cancro? Ecco i dati
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Un recente studio internazionale mette sotto la lente i tatuaggi, indagando se possano contribuire ad accrescere il rischio di sviluppare certi tipi di cancro. I risultati potrebbero sorprendere chi ama decorare la pelle con l’inchiostro.

Negli ultimi anni, i tatuaggi sono diventati una forma di espressione diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Tuttavia, una nuova ricerca porta alla luce dati preoccupanti riguardo alla loro associazione con un maggiore rischio di tumori cutanei e linfomi. L’indagine, condotta su gemelli, rivela risultati che fanno riflettere sull’impatto dell’inchiostro corporeo sulla salute.

Metodologia della ricerca sui gemelli

La peculiarità di questo studio risiede nell’utilizzo di gemelli come soggetti di ricerca. Essendo questi individui geneticamente identici o simili, e spesso cresciuti nello stesso ambiente, forniscono un campione ideale per esaminare come specifici fattori possano influenzare la salute. Ad esempio, se tra due gemelli solo uno fuma o si tatua, è più semplice isolare le variabili di rischio.

I ricercatori si sono affidati ai dati del Danish Twin Tattoo Cohort, che include informazioni su circa 6.000 gemelli danesi. La ricerca si è sviluppata in due fasi: una selezione casuale di 2.367 gemelli e un ulteriore studio caso-controllo su 316 gemelli nati tra il 1960 e il 1996. Questo approccio ha permesso di ottenere un quadro statistico rilevante, accendendo i riflettori sulla potenziale connessione tra tatuaggi e cancro.

Rischi emersi dai risultati

L’indagine ha fatto emergere risultati che meritano attenzione. I soggetti tatuati hanno mostrato un rischio di sviluppare tumori della pelle e linfomi quattro volte superiore rispetto ai gemelli non tatuati in un’analisi, mentre un’altra ha segnalato un incremento del rischio del 62%. Queste cifre, seppur preliminari, evidenziano l’importanza di approfondire ulteriormente lo studio.

L’articolo “Tattoos as a risk factor for malignant lymphoma”, pubblicato su eClinical Medicine nel giugno 2024, aveva già sottolineato un rischio maggiore del 21% di linfomi tra le persone tatuate. Queste indicazioni riflettono un trend che potrebbe avere implicazioni significative per la salute pubblica e la pratica della decorazione corporea.

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Collaborazioni scientifiche e prospettive future

Il team di ricerca, costituito da esperti dell’Università della Danimarca meridionale e del FIMM dell’Università di Helsinki, offre un esempio di collaborazione internazionale in campo scientifico. La loro analisi si propone di stimolare un dialogo più ampio sulle potenziali implicazioni sanitarie dei tatuaggi.

In conclusione, mentre i tatuaggi continuano a rappresentare una forma d’arte e identità personale, è fondamentale considerare anche i possibili rischi associati. La scienza sta solo iniziando a scrutare sotto la pelle di questa pratica millenaria, ponendo domande che potrebbero ridisegnare il rapporto tra tattoo e salute.