Quando le temperature salgono vertiginosamente, anche di notte, il nostro corpo fatica a rigenerarsi. Scopri perché l’afa può trasformarsi in un killer silenzioso, mettendo a rischio cuore e cervello.

La canicola estiva è più di un semplice fastidio: può diventare una sfida mortale per il nostro sistema cardiovascolare. Quando la temperatura esterna aumenta, il cuore deve lavorare di più per mantenere fresca la pelle, incrementando il rischio di eventi cardiovascolari gravi. Questo fenomeno è esacerbato dall’attività fisica anche minima, creando un mix pericoloso per la salute.
Il Cuore Sotto Pressione
Con il caldo, il cuore deve pompare il sangue con maggior intensità per raffreddare il corpo. Ma in questo processo, insieme al sudore, perdiamo preziosi minerali come sodio e potassio, fondamentali per il nostro organismo. Il corpo cerca di trattenere l’acqua attraverso la secrezione di ormoni, ma se il sistema di controllo è difettoso, i rischi per cuore e cervello si amplificano.
Un esempio classico di queste problematiche rappresenta il colpo di calore. Questo disturbo è innescato da una sudorazione eccessiva che porta alla perdita di liquidi essenziali. Si presenta con affaticamento, debolezza e può sfociare in gravi complicazioni come un collasso, specialmente negli individui con patologie croniche.
Rischi di Ipotensione e Ipertensione
Le ondate di calore e i livelli elevati di umidità possono provocare un improvviso collasso della pressione arteriosa. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, porta a mal di testa, vertigini e senso di stordimento. Le persone anziane e le donne sono particolarmente vulnerabili a queste variazioni di pressione, che possono causare svenimenti improvvisi.
La combinazione di caldo e attività fisica può esacerbare questi sintomi. Il passaggio rapido dalla posizione sdraiata a quella eretta è un momento critico; gli esperti raccomandano di prendersi il giusto tempo per prevenire la cosiddetta ipotensione ortostatica.
Altre Insidie: Farmaci e Dieta

La dieta e l’assunzione di farmaci diventano critici in queste condizioni. Secondo Claudio Borghi, esperto in medicina cardiovascolare, il caldo può dilatare i vasi sanguigni, riducendo ulteriormente la pressione arteriosa, specialmente dopo i pasti. Questo effetto può essere rischioso per chi soffre di ipertensione o instabilità pressoria.
Occorre anche considerare l’effetto di alcuni farmaci. Beta-bloccanti e diuretici possono interferire con la capacità del corpo di regolare il calore. In caso di farmaci che alterano la pressione o la frequenza cardiaca, la consulenza medica è indispensabile per adeguare la terapia alle condizioni atmosferiche.
Conclusione
Quindi, affrontare le estati più calde con consapevolezza è essenziale per proteggere il cuore e il cervello. Consultare un medico per regolare eventuali terapie farmacologiche, mantenere una dieta equilibrata e monitorare continuamente i sintomi fisici possono fare la differenza, riducendo al minimo i rischi associati alle alte temperature.