Alzheimer: oltre la sfida della cura
La malattia di Alzheimer rappresenta una delle principali sfide nel campo della medicina moderna, con un panorama terapeutico in continua evoluzione. Recentemente, due farmaci, lecanemab e donanemab, hanno ricevuto l’approvazione del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) per il trattamento dei pazienti con Alzheimer in fase iniziale sintomatica. Questi farmaci mirano a bersagliare direttamente le placche di amiloide nel cervello, cruciale per la progressione della malattia. Tuttavia, sono destinati solo a determinati pazienti: quelli portatori di due copie del gene apolipoproteina E4, infatti, sono esclusi a causa del rischio di gravi effetti collaterali.
Nuove autorizzazioni e sfide implementative
Il parere favorevole del CHMP è un passaggio fondamentale nel percorso di approvazione di un nuovo farmaco a livello europeo, sottolineando efficienza, sicurezza e qualità. Questo step è essenziale affinché il farmaco possa essere utilizzato nei sistemi sanitari degli Stati membri dell’Unione Europea. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione della Commissione Europea, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) avvia la propria procedura di valutazione, che include sia la classificazione provvisoria del farmaco che la determinazione dei criteri per la sua rimborsabilità. Anche la selezione dei centri medici abilitati alla somministrazione e i protocolli per il monitoraggio intensivo, fondamentali per una somministrazione sicura, sono pianificati con attenzione. Si mira, infatti, a garantire un accesso controllato e sicuro a questi nuovi trattamenti per migliorare la gestione della malattia e la qualità di vita dei pazienti.
Si fa strada la medicina personalizzata
L’avvento di terapie come lecanemab, amministrato per via endovenosa ogni due settimane con un monitoraggio stretto dei pazienti, rappresenta l’inizio di una nuova era nella cura dell’Alzheimer. Anche se lecanemab ha già ricevuto l’autorizzazione europea e viene attualmente valutato da AIFA per la rimborsabilità, donanemab è ancora in attesa dell’autorizzazione dalla Commissione Europea. L’importanza dei criteri di eleggibilità condivisi, oltre al necessario coinvolgimento delle Società Scientifiche, evidenzia un grosso passo avanti verso la medicina di precisione. L’obiettivo è adeguare i trattamenti in base alle caratteristiche individuali dei pazienti, massimizzando i benefici delle terapie esistenti.
Innovazione e prospettive future
L’approccio alla malattia di Alzheimer si sta ampliando includendo sia strategie di prevenzione che trattamenti specifici. Biomarker sempre più sofisticati permetteranno di formulare diagnosi migliori e di monitorare l’evoluzione della malattia in risposta ai trattamenti. Questo scenario aderisce al principio della medicina di precisione, in cui le cure sono modellate secondo le necessità specifiche del singolo paziente. Attualmente, il tavolo tecnico promosso da AIFA raggruppa le principali società scientifiche e mediche per sviluppare queste nuove strategie. La ricerca si concentra dunque nel rendere praticabili queste terapie avanzate, con la speranza di trasformare radicalmente la gestione futura dell’Alzheimer, migliorando sensibilmente la vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Fonte: AIFA

