Un prodotto perfetto per un’estate caldissima, gustando una celebre specialità di pesce. Ma qualcosa va storto. Perchè sono state ritirate dal mercato.

Le acciughe del Cantabrico, un autentico gioiello culinario, hanno conquistato le tavole italiane, sia come antipasto accanto a pane e burro, sia come ingrediente per arricchire la pasta o da gustare in purezza come spuntino durante un aperitivo. Tuttavia, nonostante il loro indiscutibile successo dovuto all’eccellenza della materia prima, è emerso un potenziale pericolo alimentare che richiede attenzione. Di recente, il Ministero della Salute ha annunciato il ritiro di un lotto di acciughe a causa di livelli di istamina oltre i limiti consentiti.
Istamina nelle Acciughe: Un Rischio da Non Sottovalutare

Le acciughe ritirate dal mercato sono filetti in olio di oliva, riserva speciale del Mar Cantabrico, marchiati Vicente Marino e confezionati in pacchetti da 50 grammi. L’allarme lanciato dal Ministero è legato alla presenza eccessiva di istamina, un composto presente naturalmente in molti alimenti. Se consumata in quantità superiori alla norma, può provocare reazioni avverse in persone particolarmente sensibili, manifestandosi attraverso disturbi digestivi o problematiche cutanee simili a un’allergia.
Dettagli del Richiamo e Procedura di Restituzione
Il comunicato ufficiale, datato 30 giugno e diffuso il 2 luglio, indica che le confezioni ritirate hanno una scadenza fissata al 30 maggio 2026. Il prodotto è distribuito da Comarcon Sas di Giuseppe Marino & C, basata a Genova, mentre il produttore è Conservas y salazones Linda Playa S.A., situato a Colindres, nei pressi di Santander, nella regione spagnola della Cantabria. Gli acquirenti che hanno già acquistato queste acciughe sono invitati a non consumarle e a restituirle al rivenditore per ottenere un rimborso garantito.
Altri Casi di Ritiro: Non Solo Acciughe

La problematica legata alle acciughe del Cantabrico non è un caso isolato. Recentemente, il mercato ha assistito a simili ritiri a causa di rischi sanitari. Ad esempio, le vongole veraci sono state ritirate per rischio microbiologico, e le fette biscottate per livelli elevati di micotossine. In ciascuno di questi casi, il Ministero ha seguito un rigido protocollo per garantire la sicurezza dei consumatori. L’invito rimane costante: in caso di dubbi o prodotti sospetti, il consiglio è sempre di non consumare l’alimento e di restituirlo al punto di acquisto.