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Riconoscere e prevenire l’ictus: una sfida globale

Riconoscere e prevenire l’ictus: una sfida globale
Photo by DarkoStojanovic – Pixabay
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Ogni anno, milioni di vite sono segnate dall’ictus. Imparare a riconoscere i suoi segnali può salvare vite e ridurre il carico di disabilità. Scopri come piccole azioni possono fare la differenza nella prevenzione di questo grave problema di salute.

Riconoscere e prevenire l’ictus: una sfida globale
Photo by klimkin – Pixabay

L’ictus costituisce una delle principali minacce per la salute globale, colpendo ogni anno circa 15 milioni di persone. Di queste, ben 5 milioni perdono la vita, mentre altre 5 rimangono con disabilità permanenti, gravando su famiglie e comunità. I sopravvissuti possono affrontare gravi difficoltà, come perdita della vista o della parola, paralisi e stati confusionari. A complicare ulteriormente il quadro, chi ha già avuto un ictus è a rischio di ulteriori episodi.

L’incidenza dell’ictus nel mondo

La Giornata Mondiale dell’Ictus, celebrata il 29 ottobre, ricorda un problema sempre attuale. Nei Paesi più ricchi, l’incidenza diminuisce grazie al miglioramento nei trattamenti della pressione alta e nella riduzione del consumo di tabacco. Tuttavia, l’invecchiamento della popolazione fa sì che il numero complessivo di casi continui a salire. In Italia, le malattie del sistema circolatorio restano la prima causa di morte, con il 30,9% dei decessi nel 2022 legati a esse. La buona notizia? I decessi per malattie cerebrovascolari mostrano un calo notevole, attestando l’efficacia delle misure preventive e dei trattamenti riabilitativi.

Calo della mortalità: un segnale positivo

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Photo by DarkoStojanovic – Pixabay

Nell’ultimo decennio, l’Italia ha registrato un declino nei tassi di mortalità legati all’ictus, seguendo la tendenza europea di riduzione dei casi. Dal 2017 al 2022, il tasso di mortalità standardizzato per queste malattie è sceso del 10,9%, mentre quello specifico per le malattie cerebrovascolari ha visto una riduzione del 14,8%. Questo calo riflette un miglioramento nelle misure di prevenzione medica e nei trattamenti, come confermato dai ricercatori Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco dell’Istituto Superiore di Sanità. L’investimento in trattamenti assistenziali e riabilitativi è stato cruciale, contribuendo a diminuire l’onere della disabilità associata a tali patologie.

Riconoscere i segnali d’allarme

Conoscere i sintomi dell’ictus è fondamentale per intervenire tempestivamente. Ecco i sei segnali principali che non dovrebbero mai essere ignorati:

  • Intorpidimento improvviso del viso, del braccio o della gamba, spesso confinato a un solo lato del corpo.
  • Confusione, difficoltà a parlare o a comprendere le parole altrui.
  • Problemi di vista da uno o entrambi gli occhi.
  • Difficoltà nel camminare, vertigini, perdita di equilibrio o di coordinazione.
  • Mal di testa severi senza una causa apparente.
  • Svenimenti o perdita di coscienza.

Anche con trattamenti avanzati, un significativo 60% di coloro che subiscono un ictus muore o vive con disabilità. La prevenzione resta quindi la chiave: uno stile di vita sano può diminuire il rischio di ictus in modo significativo.

La prevenzione: scelte di vita sane

Le scelte quotidiane possono ridurre drasticamente il rischio di ictus. Evitare il tabacco, seguire una dieta equilibrata, moderare il consumo di sale e praticare attività fisica regolare sono passi essenziali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che controllare la pressione arteriosa potrebbe prevenire quattro decessi su dieci dovuti a ictus. Inoltre, fumare contribuisce a due quinti dei decessi tra le persone sotto i 65 anni. Altri fattori importanti comprendono la fibrillazione atriale, l’insufficienza cardiaca e l’infarto.

In sintesi, un’adeguata informazione e azioni consapevoli sono le armi più potenti contro l’ictus. Per proteggere la propria salute e quella delle persone care, è essenziale restare vigili e agire preventivamente.