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Cibi contraffatti: il triste primato degli alimenti Made in Italy

Cibi contraffatti: il triste primato degli alimenti Made in Italy
Photo by chefpercaso – Openverse
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La contraffazione in campo alimentare non sembra finire mai. Quali sono i cibi italiani che vengono mal copiati all’estero e quali sono i rischi.

Cibi contraffatti: il triste primato degli alimenti Made in Italy
Photo by Zeugma fr (talk) (Antoine FLEURY-GOBERT) – Openverse

Le frodi alimentari continuano a crescere a ritmo preoccupante in tutto il mondo. Nonostante i severi controlli e le leggi sempre più restrittive, le irregolarità coinvolgono una varietà di prodotti di largo consumo, sia all’interno dell’Unione Europea che globalmente. I prodotti colpiti includono l’olio d’oliva, spesso etichettato falsamente come extravergine, carni lavorate e persino alimenti etichettati come senza glutine. In Italia, i Nuclei Antisofisticazione lavorano alacremente per sequestrare alimenti erroneamente venduti come Made in Italy o contaminati da pesticidi e altre sostanze nocive. Anche le etichette che forniscono informazioni ingannevoli non sfuggono ai sequestri.

Il drammatico report dell’Ue

Un recente rapporto della Commissione Europea, redatto dal Knowledge Centre for Food Fraud and Quality, ha evidenziato 220 casi sospetti di frode alimentare nel solo mese di gennaio 2025. Questo dato allarmante sottolinea come il fenomeno abbia raggiunto livelli intollerabili. Le irregolarità coinvolgono principalmente prodotti facilmente adulterabili, come frutta e verdura. Inoltre, spezie come pepe bianco, cardamomo e paprika importate dalla Turchia risultano frequentemente contaminate da ossido di etilene oltre i limiti previsti dalle leggi europee.

I prodotti maggiormente contraffatti

Cibi contraffatti: il triste primato degli alimenti Made in Italy
Photo by yilmazfatih – Pixabay

Un settori più colpiti dalla frode alimentare è quello dell’olio d’oliva. Spesso, le etichette forniscono informazioni errate riguardo alla qualità e alle proprietà, ingannando i consumatori. Anche l’industria ittica è fortemente minacciata da frodi che coinvolgono organizzazioni poco chiare. Un esempio comune è rappresentato dal tonno adulterato con l’aggiunta di acqua per aumentarne il peso, o dalla vendita di specie ittiche comuni spacciate per pregiate.

I casi più estremi

Tra le frodi più sconvolgenti vi sono quelle che riguardano i documenti di origine: spesso la provenienza dei prodotti è falsificata. Carne d’agnello importata dalla Romania o burro danese possono essere commercializzati come prodotti di paesi con una reputazione più elevata. Altre truffe coinvolgono etichette che dichiarano l’assenza di glutine o lattosio, quando in realtà contengono quantità significative di questi elementi, mettendo a rischio la salute dei consumatori. Un ulteriore pericolo è rappresentato dal mancato rispetto della catena del freddo, che aumenta il rischio di contaminazione batterica. Un esempio lampante è il recente sequestro di carne di pollo belga non adatta al consumo umano. Queste irregolarità vengono spesso scoperte durante ispezioni doganali o tramite segnalazioni di catene di distribuzione e consumatori attenti.

La lotta contro le frodi alimentari è una sfida continua e richiede la collaborazione di autorità, produttori e consumatori. Solo una vigilanza attiva e consapevole può sperare di ridurre questa pericolosa minaccia.