Nel mondo della gerontologia, una sfida comune riguarda l’assunzione di medicinali. Gli anziani, infatti, spesso affrontano difficoltà di deglutizione che rendono i farmaci una vera impresa. In questo contesto, molti ricorrono a tagliare, frantumare o mescolare le pillole con il cibo. Ma quanto è sicura questa pratica?

Le Implicazioni Pericolose di Modificare i Farmaci
La Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) ha recentemente messo in luce i rischi associati alla manipolazione delle compresse. Durante il 62° Congresso Nazionale tenutosi a Napoli, dal 29 novembre al 2 dicembre, gli esperti hanno sottolineato come tagliare o schiacciare le pillole potrebbe alterare significativamente la dose assunta, con conseguenze potenzialmente gravi. Secondo loro, il 40% degli anziani modifica la forma originale dei farmaci, mentre il 20% li mescola nel cibo, spesso con l’intento di semplificarne l’assunzione e dosarne con maggiore precisione. Ma è davvero il metodo migliore?
Le Incertezze delle Dosi e il Pericolo di Sovra o Sotto-dosaggio

Anche con strumenti di precisione come i taglia-pillole, la divisione perfetta delle compresse resta un’utopia in un caso su tre. Una dose alterata del 15% rispetto a quella prescritta potrebbe non solo ridurre l’efficacia della terapia, ma anche innescare effetti collaterali pericolosi. Questo è particolarmente vero per i farmaci con una finestra terapeutica ristretta, dove una piccola deviazione dal dosaggio corretto può provocare gravi eventi avversi. Richiedere nuove formulazioni al medico potrebbe ridurre di un impressionante 70% la necessità di spezzare le compresse.
Strategie Alternativa per Assumere i Medicinali in Sicurezza

Nicola Ferrara, presidente della Sigg, rende chiaro come dividere le pillole sia una fonte di errori. Le difficoltà visive e articolari degli anziani potrebbero complicare ulteriormente questo processo. Inoltre, la pratica di triturare può causare la perdita di parte significativa della dose e danneggiare la salute con l’inalazione delle polveri. Le residenze assistenziali sanitarie, dove molti pazienti hanno problemi di deglutizione, tendono a impiegare frequentemente queste tecniche. Tuttavia, modificare la modalità di somministrazione dei farmaci può essere decisivo. Come suggerisce Luisa Guglielmi della Fondazione Casa di Riposo di Robecco d’Oglio Onlus, associare le compresse intere a cibi morbidi come yogurt o budini, oppure optare per farmaci in gocce o granulati, rappresenta un’alternativa più sicura.
In conclusione, l’approccio alla gestione dei farmaci deve essere attento e consapevole. Rivolgersi al medico per formulazioni alternative è non solo consigliabile, ma essenziale per la sicurezza del paziente.