Nel corso del recente ricovero di Papa Francesco per polmonite bilaterale, è emerso l’uso della maschera Ventimax, uno strumento avanzato per la somministrazione di ossigeno a livelli controllati. Alternando l’ossigenoterapia ad alto flusso tramite cannule nasali con la maschera Ventimax, il Pontefice ha beneficiato di un sistema che garantisce concentrazioni di ossigeno più precise ed efficienti.

La maschera Ventimax: come funziona?
Grazie al principio dell’effetto Venturi, la maschera Ventimax rappresenta un passo avanti significativo nei trattamenti respiratori. Questo effetto si basa sulla velocità del flusso di ossigeno attraverso una valvola, che a sua volta attrae l’aria ambiente attraverso delle fessure laterali nella maschera. Il processo assicura la creazione di una miscela precisa e costante di aria e ossigeno, regolabile in base alle esigenze del paziente. Le valvole, contrassegnate da diversi colori, indicano le percentuali di ossigeno erogabile: dal 24% a 2 litri al minuto (valvola blu) fino al 60% a 15 litri al minuto (valvola verde). Questa versatilità la rende una scelta ideale per adattamenti rapidi e precisi nel supporto respiratorio.
Quando si ricorre alla maschera Ventimax?

La maschera di Venturi è un dispositivo essenziale per i pazienti che necessitano di ossigenoterapia costante e ben dosata. Dotata di un foro di collegamento per un condotto di circa 2 cm di diametro e una valvola per regolare l’erogazione di ossigeno, la Ventimax si distingue per la sua capacità di fornire miscele aria/O2 in percentuali prefissate. Queste caratteristiche la rendono utile per coloro che soffrono di patologie respiratorie e conservano una respirazione spontanea. Gli esperti sottolineano come la pressione dell’ossigeno attraverso la maschera generi una riduzione della pressione stessa, che a sua volta attira aria ambiente, grazie anche ai diversi colori delle valvole che indicano la percentuale di ossigeno disponibile, variabile a seconda del produttore.
Vantaggi rispetto ad altri dispositivi respiratori
Confrontata con altri metodi come il casco utilizzato durante la pandemia di Covid-19, la maschera Ventimax si dimostra superiore nella somministrazione di ossigeno a livelli controllati. “Il motivo per cui si preferisce è che offre un effetto migliore, ossigenando i polmoni in modo più efficace,” sottolinea l’infettivologo Matteo Bassetti. Tuttavia, l’utilizzo della maschera Ventimax nel trattare Papa Francesco, in alternanza con cannule nasali per ossigeno ad alto flusso, indica che le condizioni del paziente non sono completamente risolte. “Quando sono richiesti alti flussi, significa che la respirazione è compromessa e il paziente si trova in una fase critica,” aggiunge Bassetti.
In conclusione, la maschera Ventimax rappresenta un dispositivo centrale nel trattamento di complicanze respiratorie, grazie alla sua capacità di erogare ossigeno in modo preciso e adattabile. Sebbene la situazione clinica del Papa sia delicata, l’uso di tecnologie come la Ventimax offre una soluzione avanzata e mirata per affrontare patologie respiratorie complesse.