La dashboard digitale fornirà dati aggiornati sui tempi di attesa, incluse le prestazioni in intramoenia e nelle strutture private accreditate.

Presto gli italiani avranno l’accesso a una nuova piattaforma grazie alla quale potranno monitorare i tempi d’attesa per visite mediche ed esami diagnostici presso le loro Aziende Sanitarie Locali (ASL) e nelle rispettive Regioni. Gli esami spaziano dalla Tac all’ecografia. Un ulteriore sviluppo previsto consentirà ai cittadini di inserire i dati delle loro prescrizioni e individuare l’opzione più celere per ricevere la prestazione necessaria. La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente approvato il decreto che stabilisce le linee guida per la creazione e l’operatività della nuovissima Piattaforma nazionale per le liste d’attesa, alla quale dovranno integrarsi le Piattaforme regionali.
La nuova piattaforma: operativa presto
Lo strumento innovativo è stato concepito per tenere sotto controllo le interminabili attese per le cure mediche, un’odissea che affligge molti pazienti. Il decreto, emanato la scorsa estate dal Governo, è il fulcro di questo progetto che, in base alle affermazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci, è prossima alla piena operatività con i decreti attuativi finalmente in dirittura d’arrivo. Dopo settimane di attesa e qualche rinvio dovuto alla prudenza delle Regioni, un finanziamento supplementare di 30 milioni di euro—dirottati dalle risorse dell’edilizia ospedaliera—ha sbloccato la situazione. Se tutto andrà come previsto, la piattaforma dovrebbe entrare in funzione già da marzo. Tuttavia, non tutte le Regioni potrebbero essere pronte nello stesso momento. Alcuni, come il Lazio, sono più avanti grazie all’istituzione di un Centro Unico Prenotazioni (CUP) regionale che già fornisce un quadro dei tempi d’attesa in tempo reale, comprese le opzioni di strutture private accreditate.
Monitoraggio delle prestazioni sanitarie
Quali elementi verranno effettivamente monitorati? La piattaforma si occuperà principalmente della “misurazione delle prestazioni in lista di attesa su scala nazionale” e valuterà “la disponibilità delle agende” sia per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che per la libera professione intramoenia. Queste agende includeranno anche le opportunità offerte dal settore privato accreditato. Un aspetto cruciale è che, come stabilito dal decreto dello scorso agosto, l’attività intramoenia dei medici non dovrà mai superare l’attività ordinaria svolta per il SSN. Sul sito sarà presente anche un “cruscotto”, una sorta di dashboard digitale che permetterà ai cittadini di consultare dati aggregati, per esempio, sui tempi medi d’attesa per una visita cardiologica o un’ecografia, suddivisi per classi di priorità legate all’urgenza delle prestazioni.

Verso un accesso agevolato alle prestazioni
In un prossimo futuro, l’intenzione di Agenas è di facilitare ulteriormente l’accesso alle cure: gli utenti, utilizzando il codice della propria ricetta elettronica, potranno verificare in tempo reale la prima disponibilità nella loro ASL. In sostanza, questo sistema consentirà di individuare con precisione quando sarà possibile ottenere la prestazione necessaria. Tuttavia, la prenotazione effettiva dovrà sempre passare attraverso il CUP, mantenendo così un’efficiente gestione centralizzata delle risorse e delle opportunità disponibili.