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Pesticidi negli alimenti? In Germania li hanno trovati in questi cibi

Pesticidi negli alimenti? In Germania  li hanno trovati in questi cibi
Photo by Gail Frederick – Openverse
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Problemi sulle tavole dei tedeschi. Dopo decenni ritrovati pesticidi che si pensava spariti. Ecco in quali cibi li hanno pescati.

Pesticidi negli alimenti? In Germania  li hanno trovati in questi cibi
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L’organizzazione Foodwatch ha recentemente messo in luce un serio problema di sicurezza alimentare: i residui di pesticidi, il cui uso è vietato nell’Unione Europea, continuano a fare il loro ingresso nei piatti dei consumatori grazie all’importazione di prodotti dall’estero. Questa scoperta riguarda soprattutto banane e spezie importate in Germania.

Sulla base di un’analisi dettagliata su oltre 18.000 campioni alimentari, è emerso che circa il 6% dei prodotti testati conteneva tracce di pesticidi proibiti. Tra gli alimenti esaminati, spiccano in particolar modo banane e mango, con una preoccupante incidenza di contaminazione. Le rivelazioni di Foodwatch hanno acceso i riflettori sulla problematica importanza della regolamentazione sui pesticidi all’interno dell’Europa.

Il Ritorno dei Pesticidi Proibiti

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Tra i pesticidi riscontrati, ci sono nomi noti e pericolosi come l’ossido di etilene, bandito negli anni ’80 a causa della sua capacità di provocare il cancro e danni al DNA, e il carbendazim, un fungicida riconosciuto per la sua genotossicità e trovato in alimenti come basilico e peperoncini. Paradossalmente, mentre l’uso di queste sostanze è proibito in Europa, esse continuano a essere prodotte e vendute da aziende europee a paesi come India, Brasile ed Egitto, tornando poi in Europa attraverso le importazioni. È questa la dinamica nota con il nome di “effetto boomerang”.

Strategie Europee Insoddisfacenti

Numerose organizzazioni, tra cui PAN Europe, hanno denunciato questa pratica come un rischio per la salute pubblica e l’ambiente. Già nel 2020, era stata sollevata la questione di una legislazione troppo permissiva che permette l’esportazione di pesticidi vietati. La Commissione Europea si era impegnata, nell’ambito della Strategia per la Sostenibilità dei Prodotti Chimici, a mettere fine a questa pratica, tuttavia, mancano ancora azioni concrete. Recentemente, il Parlamento Europeo si è espresso contrario alla continuazione di questa debole politica di importazione.

Necessità di Azioni Decise

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La mancanza di un divieto chiaro rappresenta un doppio standard che mette in discussione la serietà delle politiche dell’UE relative alla salute dei suoi cittadini e alla sostenibilità ambientale. Foodwatch evidenzia che è inammissibile che tali sostanze, vietate per la loro pericolosità, possano essere prodotte e poi rientrare nei mercati europei tramite prodotti importati. Le organizzazioni ambientaliste insistono sulla necessità che la Commissione Europea passi dalle parole ai fatti, stabilendo leggi stringenti che proibiscano totalmente l’esportazione di pesticidi altrimenti vietati e garantendo che gli alimenti importati siano sicuri.

La coalizione di ONG e sindacati capitanata da PAN Europe sostiene che bloccare l’esportazione di queste sostanze non causerebbe perdite economiche significative per l’Europa, mentre potrebbe invece migliorare la salute globale e proteggere l’ambiente. È evidente che fermare il perpetuarsi di questa pratica potrebbe portare vantaggi non solo per i cittadini europei, ma anche per le comunità nei paesi esportatori.