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Nuovo test salivare contro il cancro: diagnosi in pochi minuti

Nuovo test salivare contro il cancro: diagnosi in pochi minuti
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Frutto di 10 anni di ricerca, il test promette di ridurre trattamenti invasivi individuando tumori in fase iniziale tra i soggetti a rischio.

Nuovo test salivare contro il cancro: diagnosi in pochi minuti
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Un recente studio ha rivoluzionato il campo della diagnosi precoce del cancro, introducendo un test salivare che identifica rapidamente i tumori orofaringei attraverso un semplice gargarismo. Questa innovazione, nata da un decennio di ricerche condotte dall’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano con il supporto della Fondazione Airc, apre nuovi scenari nella lotta contro il cancro.

Diagnosi precoci grazie alla collaborazione interdisciplinare

Il nuovo test, sviluppato dall’Alleanza contro il cancro (Acc) e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), rappresenta il culmine di dieci anni di studi sui tumori orofaringei causati dal Papillomavirus umano (HPV). Esistono vari ceppi di HPV, alcuni innocui e altri, definiti “ad alto rischio”, collegati a tumori maligni. Tra questi, i tumori dell’orofaringe, che colpiscono la parte posteriore della gola e le tonsille, sono tra i più prevalenti. Secondo Mohssen Ansarin, direttore del programma Ieo cervico-facciale, l’HPV è una delle principali cause di tumori della testa e del collo, con un’incidenza in rapida crescita soprattutto tra gli uomini giovani nei Paesi occidentali.

Il Potenziale rivoluzionario del Test Salivare

Questo nuovo test salivare non invasive si distingue per la sua semplicità, precisione e costo ridotto. Ansarin sottolinea quanto sia rivoluzionario, poiché permette di identificare precocemente la malattia e avviare tempestivamente le cure necessarie per minimizzare i danni. “Se supererà ulteriori validazioni, il test sarà utilizzabile non solo per diagnosi presuntive ma anche per controlli post-trattamento”, afferma Ansarin. Questo approccio innovativo potrebbe, un giorno, servire come strumento di screening per le persone sane ma a rischio, riducendo la necessità di trattamenti invasivi.

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Approccio clinico e prospettive future

Le ricerche dettagliate di Marta Tagliabue e Rita De Berardinis, co-autrici dello studio, hanno utilizzato campioni ematici e salivari di 132 pazienti per valutare la presenza del DNA dell’HPV. I risultati dimostrano un’elevata precisione nella rilevazione del ceppo virale più diffuso e pericoloso, HPV-16, anche nelle fasi iniziali della malattia. Tuttavia, la ricerca è ancora in corso, e sono necessari studi più ampi per confermare questi risultati promettenti. Secondo le statistiche riportate da Chiocca, in Ieo più di 150 nuovi casi di carcinoma orofaringeo vengono diagnosticati ogni anno, con l’80% riconducibile ad infezioni da HPV. L’incidenza di queste neoplasie, specialmente tra gli uomini, potrebbe presto eguagliare e superare quella del cancro alla prostata.

Prevenzione e consapevolezza: armi fondamentali

Al di là delle innovazioni diagnostiche, la prevenzione rimane essenziale. La vaccinazione contro l’HPV, disponibile gratuitamente per gli adolescenti, e comportamenti sessualmente responsabili sono chiave per ridurre il rischio di infezione. L’HPV può essere trasmesso anche con un solo incontro sessuale, con un rischio che cresce proporzionalmente al numero di partner, sottolineano gli esperti. La combinazione di prevenzione, consapevolezza e nuove tecnologie diagnostiche può quindi rappresentare una svolta fondamentale nella lotta contro i tumori correlati all’HPV.