Una nuova speranza nella lotta ai tumori: i nuovi farmaci per combattere l’obesità sembrano essere la soluzione migliore.

Un nuovo studio suggerisce che i farmaci anti-obesità potrebbero ridurre il rischio di sviluppare il cancro, un timore comune negli individui con peso in eccesso. Il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), che si terrà a Chicago dal 30 maggio al 3 giugno, presenterà queste scoperte. I risultati mostrano che gli agonisti di GLP-1, usati tradizionalmente per il trattamento del diabete di tipo 2, sono associati a una modesta diminuzione dell’incidenza di 14 tipi di tumori correlati all’obesità.
Un collegamento promettente
Sebbene manchi una conferma definitiva sugli stessi effetti in individui non diabetici, Lucas A. Mavromatis della NYU Grossman School of Medicine ha commentato: “È plausibile ipotizzare che la riduzione della massa corporea sperimentata dai pazienti possa contribuire a una minore incidenza di neoplasie.” Tuttavia, per estendere le conclusioni anche a persone non affette da diabete, si necessitano ulteriori studi. L’approvazione recente dei nuovi farmaci per l’obesità implica che i dati su pazienti non diabetici emergeranno solo nel tempo.
Dettagli dello studio

Condotto su oltre 170.000 adulti americani con obesità, lo studio ha esaminato i trattamenti con agonisti di GLP-1 e inibitori di DPP-4, un’altra classe di farmaci antidiabetici che non promuovono la perdita di peso. I ricercatori hanno rilevato un rischio del 7% inferiore di sviluppare i 14 tipi di tumori nei pazienti trattati con agonisti di GLP-1, e una riduzione dell’8% nella mortalità generale. Mavromatis ha sottolineato che non vi era evidenza di un aumento del rischio di cancro al pancreas o alla tiroide, nonostante alcuni suggerimenti precedenti dei dati.
Differenze fra uomini e donne
I risultati hanno evidenziato variazioni negli effetti del trattamento tra uomini e donne. Negli uomini, non sono emerse differenze significative nei rischi oncologici o nella mortalità generale tra i due farmaci. Al contrario, le pazienti femminili in terapia con agonisti di GLP-1 hanno mostrato una riduzione dell’8% nell’incidenza di tumori e un calo del 20% nella mortalità generale.
Tumori maggiormente influenzati
I farmaci hanno dimostrato di avere un impatto significativo sui tumori del colon e del retto, con una riduzione di incidenza del 16% e del 28% rispettivamente rispetto a chi assumeva inibitori di DPP-4. Con un follow-up medio di circa quattro anni, i ricercatori auspicano di poter confermare l’efficacia preventiva dei farmaci nel lungo periodo e in pazienti obesi senza diagnosi di diabete.
Ottimismo per il futuro
Queste promettenti scoperte aprono nuove speranze nella prevenzione del cancro correlato all’obesità attraverso l’uso di farmaci già in uso per altre condizioni. In attesa di ulteriori ricerche, l’analisi attuale fornisce un importante passo avanti nella comprensione del rapporto tra obesità, diabete, e rischio di cancro.